uraniaexlibris's reviews
55 reviews

Il partigiano Johnny by Beppe Fenoglio

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emotional informative slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

2.0

Romanzo postumo e incompiuto di Beppe Fenoglio dalle vicissitudini editoriali a dir poco rocambolesche.

Nelle langhe dopo l'8 settembre del 1943 si prepara la Resistenza e Johnny, ragazzo piemontese (soprannominato così perché traduce i libri in inglese), torna a casa e rimane nascosto finché non si unisce a un gruppo di partigiani comunisti detti "i rossi". Successivamente se ne distaccherà per entrare nei badogliani. Da partigiano azzurro, partecipa a numerose imprese fino alla fine della guerra.

Una storia di Resistenza. Una chiara autobiografia. Infatti Johnny altri non è che l'alter ego dello stesso Fenoglio che grazie al personaggio ripercorre le sue memorie di combattente. Sebbene gli episodi narrati siano interessanti, il racconto non è sempre lineare e il mix tra italiano e inglese non rende le cose facili per la comprensione. La stessa cosa si potrebbe dire per "Anna Karenina" che ha alcuni pezzi di dialogo in francese, ma mentre nel capolavoro di Tolstoj il francese è relegato alle sequenze dialogiche, quindi il lettore ha tempo di prepararsi mentalmente allo switch linguistico, qui si tratta di espressioni in inglese che si mescolano nella frase italiana. Quindi magari si trova il verbo in inglese e tutto il resto della frase in italiano. E poi sarebbe la generazione Z a piazzare anglicismi a caso nella vulgata!

Bello se avessi capito qualcosa della trama.
La sposa fantasma by Yangsze Choo

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adventurous dark emotional mysterious tense fast-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

Inizia come un romanzo storico, si sviluppa come un Bangsian Fantasy, sottogenere molto raro del Fantasy. Quindi una bellissima scoperta.

Siamo nella Malesia di fine Ottocento. Il popolo malese ha acquisito i costumi cinesi. Tra questi, anche il mínghūn, il rituale delle spose fantasma. Li Lan è stata individuata da una famiglia potente come sposa potenziale del loro primogenito scomparso prematuramente. La ragazza, appartenente a una famiglia nobile, ma decaduta, non vorrebbe accettare ed è ancor meno propensa quando il suo "promesso sposo" viene a tormentarla in sogno dove dal mondo degli spiriti, le promette potere, ricchezza e felicità.

Così Li Lan cade in una spirale di eterna indecisione e quando anche lei oltrepassa la soglia del regno dei vivi per entrare in quello dei morti, tutto cambia. Nuovi incontri, nuove rivelazioni che la metteranno alla prova. Riuscirà a trovare la felicità?

Del rituale mínghūn sapevo già qualcosa grazie a un episodio della serie "Bones" dove si indagava su alcune ossa rubate per celebrare questo rituale. Dopo la lettura di questo romanzo ho potuto conoscere un altro aspetto di questo mondo. Questa volta non erano due giovani scheletri che dovevano essere simbolicamente uniti in matrimonio dopo la morte per poter avere un coniuge nell'oltretomba, bensì una ragazza viva che avrebbe dovuto sposare un defunto affinché quest'ultimo potesse avere una moglie. Lei sarebbe vissuta da giovane vedova nella casa dei suoceri. Una prospettiva per noi agghiacciante, ma allora poteva essere un'ottima sistemazione per quelle donne non interessate ai figli e all'amore. C'è poi la questione dell'onore della famiglia, la preoccupazione per il futuro. Eppure questo non è un semplice romanzo rosa, è una storia di faide famigliari, tradimenti, ripicche, gelosie, omicidi.

Inoltre, l'ambientazione inusuale rinfresca un genere fermo praticamente a Dante Alighieri e al più tardi a Mark Twain. Non il più diffuso tra i sottogeneri dei fantasy, per questo motivo la lettura risulta ancora più interessante. 
Il sergente nella neve: Ricordi della ritirata di Russia by Mario Rigoni Stern, Eraldo Affinati

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adventurous inspiring reflective sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? N/A
  • Flaws of characters a main focus? No

5.0

“No, Bepi,” dissi camminando lungo i reticolati,
“tra quindici giorni non finirà. Forse tra quindici mesi. Questi crucchi hanno la testa dura e non capiscono; dureranno fino alla fine di tutto. Non devi avere rimorsi per quello che hai intenzione di fare; non è tradimento; all’otto settembre il re è scappato e i generali hanno perso la testa. I traditi siamo stati noi. Il primo a sparare contro i tedeschi, ricordi, è stato il nostro cuciniere. E ci è rimasto. E queste reclute affamate e rimbambite, quando sarai fuori di qui, tienitele vicine, istruiscile ad arrangiarsi per vivere... un giorno o l’altro la finirà no?”
“La finirà sì, can de l’ostia di Hitler! E quando arriverò a Treviso voglio fare una bevuta da ubriacare il mondo”.

“Ritorno sul Don” p. 246.

•”Il Sergente nella Neve”: Inverno 1942. La guerra sta ormai per cedere il passo all’armistizio che verrà firmato l’8 settembre del 1943. Ma per gli italiani barricati in trincea in Russia, in mezzo alla neve, ai pidocchi, alle armi, la fine pare essere ancora tanto lontana. Le ultime rappresaglie, le ultime vittime (così tragicamente ironiche ad un soffio dalla fine) e poi l’ordine di ritirata. E così inizia la lunga marcia del ritorno verso casa dalla Russia all’Italia. A piedi. In mezzo alla neve. Il difficile in realtà comincia ora. Mario Rigoni Stern scrive questo romanzo breve in un lager tedesco nell’inverno del 1944. Una narrazione stanca, esausta, disposta ad attaccarsi a qualsiasi ricordo, anche il più banale, pur di mantenere la ragione. Una narrazione che consente al lettore di immergersi nella Russia degli anni ‘40 se pure sempre con uno stile delicato e mitigato. Dopo mesi di violenze, di battaglie, di sofferenze, Mario Rigoni Stern cerca disperatamente la pace, l’umanità. E così sulla strada del ritorno, i Russi, che erano fino a poco tempo fa i nemici giurati, diventano alleati, protettori, benefattori, amici, compagni. Personalmente non sono riuscita ad empatizzare con il narratore. L’ho letto come un resoconto di ricordi di guerra interessante e intenso.

•”Ritorno Sul Don”: Una raccolta di racconti che unisce il ritorno dalla Russia alla Resistenza, al ritrovo dei propri compagni, dispersi, persi di vista o sopravvisuti e soprattutto al ritorno in Russia. È un’edizione a ringkomposition. Significativamente si apre in Russia nel vivo della guerra e si chiude sempre là, in Russia, in un contesto di serenità, pace e amicizia tra popoli. Ritornare per riuscire a riappacificarsi con il passato, ritornare per riuscire a dare un senso a tutto, ritornare per affrontare i fantasmi del passato. Dove prima c’era desolazione, morte, proiettili, armi e distruzione, Mario Rigoni Stern vede pace, vita, rinascita e ammirazione, ammirazione nel sorriso di una donna russa che riconoscendolo come italiano si emoziona. Quest’ultimo mi ha coinvolta decisamente di più, sebbene io abbia mantenuto lo stesso distacco, alcuni ricordi hanno saputo emozionarmi.
Conclave by Robert Harris

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adventurous dark emotional informative inspiring lighthearted mysterious reflective tense fast-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

Non ho capito perché "Jacopo Lomeli" cardinale italiano nel film sia diventato magicamente americano e si chiami Thomas Lawrence, ma va bene.

Ci meritavamo un'opera senza filtri, ma equa sull'evento di caratura mondiale più misterioso: il conclave. Abbiamo quattro contendenti per il trono vacante di San Pietro. Il cardinal Goffredo Tedesco, reazionario e conservatore, il cardinal Aldo Bellini un liberale dalle idee progressiste, il cardinale Joshua Adeyemi, leggermente meno conservatore di Tedesco e infine, il cardinale Joseph Tremblay, tradizionalista. Il peso di condurre un evento di tale portata ricade sul decano, Jacopo Lomeli, fervente sostenitore dell'amico e collega Bellini e alle prese con una crisi di fede. A Roma c'è un detto: "Chi entra papa in conclave, ne esce cardinale". 

Ma prima che si chiudano le porte della Casa Santa Marta, un nuovo cardinale chiede di essere ammesso al collegio: si tratta di Vincent Benitez, di origini filippine e arcivescovo di Kabul. Non mancano i sospetti sia sul nuovo arrivato, sia sugli altri cardinali, soprattutto su quelli che più fanno mostra di volere essere eletti. Ma ognuno di loro ha già segretamente scelto il nome con il quale essere eletto e dopo le prime votazioni è chiaro che ognuno di loro nutre delle speranze. Chi sarà il prossimo pontefice? Non resta che aspettare la fumata bianca.

Le madri di vento e di sale by Lisa See

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adventurous emotional informative sad tense fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

Sull'isola di Jeju, sono le donne a sostenere la società. Sono le haenyeo, pescatrici. Vengono addestrate fin da piccolissime nelle immersioni: trattenere il fiato sott'acqua, usare gli strumenti. Young-sook, figlia di un'haenyeo, si allena con la sua migliore amica, Mi-ja, orfana allevata nella sua casa.

La madre di Young-sook è tenuta in grande considerazione tra le haenyeo e la figlia spera un giorno di diventare brava come lei.

Il mare dà, ma toglie anche. Inizia così una serie di lutti per il gruppo delle haenyeo: prima Yu-ri, la figlia di Do-saeng che rimane gravemente menomata, poi la madre di Young-sook che annega tragicamente. In quanto figlia maggiore, il peso della famiglia grava sulla primogenita. Interviene poi la guerra che porta agitazioni e ulteriori dolori nella piccola isola. L'invasione dei soldati giapponesi prima e dei soldati americani poi. L'isola di Jeju si rivela essere una base strategica importantissima. Intanto, Young-sook e Mi-ja crescono. Vengono date in sposa e hanno dei figli. Le loro strade si separano. I problemi della vita le metteranno a dura prova e il loro legame sembrerà essere ormai disciolto irrimediabilmente. O forse no?

Questo è un romanzo insolito. Parla di una società completamente matriarcale e una realtà del tutto diversa. Ha una giusta introspezione. Benché il lettore abbia solo il punto di vista di Young-sook riesce comunque ad avere una visione completa di tutta la trama anche grazie all'alternanza temporale. I capitoli infatti si alternano tra il 2008 e gli anni dal 1938 al 1970. Di solito non amo questi salti temporali tra passato e "presente", ma in questo caso l'ho apprezzato per via di alcune rivelazioni che potevano essere scoperte solo andando avanti nel tempo. Se continuo con queste letture fantastiche di questo passo sarà arduo stilare i top dell'anno!
Il famiglio by Leigh Bardugo

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adventurous dark emotional mysterious tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? It's complicated
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

Un fantasy storico ambientato in Spagna ai tempi dell'Inquisizione.

Luzia Cotado è una ragazza che serve in casa di due nobili decaduti senza figli con un dono straordinario: sa compiere magie. Magie che lei chiama "milagritos", "piccoli miracoli" per timore di attirare l'attenzione dell'Inquisizione. La zia Hualit per di più le nasconde le sue origini ebraiche per proteggerla. Un giorno, la signora scopre le sue abilità e la esibisce a un pranzo con ospiti importanti. Questo attira l'attenzione di un uomo potente che un giorno si presenta per proporre a Luzia di partecipare a un torneo dove altri potenziali veggenti, capaci come lei di compiere "milagritos" per conquistare il favore del re. Per Luzia è un'opportunità di cambiare vita ed elevarsi socialmente. Al seguito di Pérez, nuovo protettore di Luzia, appare Guillén Santángel che verrà incaricato di istruirla e aiutarla nel torneo. Anche lui nasconde un segreto che potrebbe metterla in pericolo. Più di quanto già non sia. E per i due inizia una lotta contro il tempo per salvarsi la reputazione. O la pelle. Riusciranno i milagritos di Luzia a trarli in salvo?

Un romanzo dalle vibes di Hunger Games, ma con tanta magia e tanta storia. Una vicenda che vi terrà incollati fino all'ultima pagina. 
Harry Potter e la pietra filosofale by J.K. Rowling

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adventurous emotional hopeful inspiring mysterious relaxing fast-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? N/A

5.0

Iniziare una storia, iniziare una nuova epoca, iniziare un genere al numero 4 di Privet Drive. Così è cominciato il mio viaggio nel genere Fantasy e non sarebbe potuto andare diversamente. Non solo mi ha convinta, non sarebbe un classico altrimenti, ma mi ha fatto scoprire un nuovo genere letterario, un genere che fuori dall’Italia assieme alla Fantascienza mantiene praticamente in vita l’intero mercato editoriale nei paesi anglosassoni. In effetti non è un caso se gli autori pilastri del genere sono originari dell’Inghilterra. Tolkien e Rowling, un bel match davvero, anche se per quanto riguarda il primo il momento non è ancora giunto. Mi si potrebbe accusare di essere un po’ cresciutella per una saga Fantasy, ma io sono una Corvonero e non do peso alle opinioni altrui (sì ho fatto il test ancora prima di leggere la saga sono strana!). A questo punto mi pare superfluo riassumere la trama, sicuramente ci sarà chi ha già visto abbondantemente i film, chi l’ha già letto e dunque non cerca una sinossi rimaneggiata ma un’opinione e chi non l’ha letto e non vuole spoiler. In ogni caso la saga è talmente nota che anche andando a chiedere alla tribù dislocata nell’angolo più remoto della terra, sicuramente anche questa avrà sentito parlare almeno una volta di Harry Potter. Piuttosto mi chiederò: perchè leggere Harry Potter anche se si ha superato una certa età? Contro domanda: voi avete smesso di rileggere le fiabe dei Fratelli Grimm, i miti, i poemi epici? No vero? Beh il Fantasy non attinge a nulla di diverso dai sopra citati anzi è figlio diretto delle fiabe, dei miti, delle leggende, del folklore, dell’epica, se non addirittura la punta di diamante di essi, l’apice e il raggiungimento del loro sviluppo più completo e no, non c’è nessuna differenza tra le sirene di Odisseo e i centauri della Foresta e chi afferma la superiorità dei primi sul secondo o è un Babbano o non conosce le linee evolutive della storia della letteratura. In ogni leggenda, in ogni mito, in ogni elemento di folklore, in ogni poema c’è sempre un fondo di verità e c’è sempre un insegnamento di fondo. La figura di Dracula è basata su un personaggio storico ad esempio, la Fenice prende spunto dall’ibis, dal pavone, dal fagiano dorato etc, Cappuccetto Rosso insegna l’obbedienza e il non dar retta agli estranei. Ed Harry Potter? Nel caso specifico del primo libro insegna il valore dell’amicizia, il fatto che le apparenze ingannino, che a volte per ottenere delle risposte bisogna osare e rischiare in prima persona. Che anche se si vive in un mondo semplice come quello magico, esistono delle norme, dei freni, delle regole, perchè il fatto di poter usare la scorciatoia di poter risolvere le cose in modo semplice e sbrigativo (con un solo colpo di bacchetta) non implica necessariamente la giustizia, l’eticamente corretto. Il fatto che io possa scagliare una fattura non significa che essa sia la cosa giusta da fare ed è affascinante constatare che, anche in un mondo in cui tutto è possibile, si ritrovano le stesse norme che regolano la nostra vita, gli stessi dubbi, gli stessi problemi. Detto questo: McGonagall e Tassofrasso non si possono proprio sentire!
Mexican Gothic by Silvia Moreno-Garcia

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adventurous dark emotional inspiring lighthearted mysterious tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? No

5.0

Una lettera. Un'apparente richiesta d'aiuto e una promessa. Così Noemí si vede costretta a partire verso la dimora della cugina, neo sposa di un nobilotto inglese. Una casa vecchio stile cui manca perfino l'elettricità. Cupa. Gotica. Appena uscita da un romanzo di Lewis. La tentazione di tornare indietro è tanta, ma Noemí deve resistere. Per sua cugina.

Ed ecco che si vede presto risucchiata in un vortice orribile tra sonno e veglia, tra realtà e illusione. Tra vita e morte. Perchè High Place è una dimora vivente. Alimentata continuamente dal fuoco della leggenda e dal potere della suggestione.

Riuscirà Noemí a salvare la sua famiglia e salvare anche se stessa?

Nell'opera di Moreno-Garcia rivive l'atmosfera del capolavoro di Shirley Jackson ("Abbiamo Sempre Vissuto nel Castello") con un tocco macabro in più. Dimenticate le atmosfere allegre e festose de "el día de los muertos" e preparatevi ad immergervi in luoghi oscuri e maledetti. Come la tradizione occidentale impone.
Twilight by Stephenie Meyer

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  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.0

 In medio stat virtus.

Personalmente sono sempre stata scettica riguardo i libri troppo lodati e troppo criticati al tempo stesso.

Premetto di aver visto i film di questa serie nella tarda adolescenza e di averli trovati un prodotto cinematografico sublime e ben riuscito al punto di averli citati nella mia tesi di laurea. I romanzi mi accingo a leggerli all’età di venticinque anni.

Il mio verdetto non è sbilanciato né sul negativo, ma neanche sul positivo.

Non negativi perché comunque è una storia pulita e molto contenuta, il che, considerato il pubblico a cui si riferisce, va più che bene.

Inoltre, ha avuto il grande merito di rilanciare il genere del paranormal romance.

In terzo luogo, l’autrice è mormona, aspetto che si nota nella storia e che l’autrice stessa ha ammesso avere avuto molta influenza nella strutturazione della trama.

Poi se ancora si vuole tirare in ballo critiche, è evidente che quei libri non vogliano essere nulla di più che semplice intrattenimento. Perciò, keep calm, che non stiamo parlando di una novella Stoker.

A livello di critica letteraria/cinematografica, alla Meyer si riconosce certamente il grande merito di avere rivoluzionato la figura del vampiro, di aggiungere l’etica laddove nel mondo degli undead (non-morti) non era prevista.

Si può dire che Nosferatu avesse un’etica nelle sue azioni? O meglio ancora, che l’avesse Dracula?

Nulla di diverso da quel che fece Oscar Wilde con un altro undead, il fantasma (cfr. “Il Fantasma di Canterville”).

Una rilettura svecchiata, fresca, effettivamente nuova, che male non fa se si considera che i personaggi, che da sempre popolano le storie fantastiche e horror (la mummia, lo zombi, il vampiro, il fantasma), sono da sempre bloccati in stereotipi ammuffiti.

Quanto alla critica riguardo il personaggio di Isabella Swan, ricordo che si sta parlando di un romance e il romance vuole di regola (perché così è il genere letterario) il lieto fine. Così deve andare, perché questo i lettori si aspettano di leggere e la categoria di romance è nella fattispecie quella del paranormale, anch’essa con delle strutture narrative ben precise.

Quanto agli aspetti non positivi, l’unica pecca della Meyer è di aver trascurato di molto il worldbuilding, ovvero tutto ciò che c’è intorno al mondo da lei creato. Ad esempio, il passato dei personaggi si poteva approfondire meglio, oppure le storie e leggende sui vari clan dei vampiri o licantropi.

A ciò devo aggiungere con rammarico una scrittura dal tratto infantile. Poco matura, anche se nella saga un leggero cambio di stile si nota (come in “Harry Potter”), in effetti “Breaking Dawn” è l’opera dallo stile più maturo, perché del resto più matura si rende la protagonista.

Posso dire in conclusione che è una lettura da affrontare senza pretese, per passare qualche ora di svago. 
Vite di donne by Silvia Calamandrei, Su Tong, Maria Rita Masci

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dark emotional inspiring mysterious reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.0