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A review by uraniaexlibris
La sposa fantasma by Yangsze Choo
adventurous
dark
emotional
mysterious
tense
fast-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? Yes
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? Yes
5.0
Inizia come un romanzo storico, si sviluppa come un Bangsian Fantasy, sottogenere molto raro del Fantasy. Quindi una bellissima scoperta.
Siamo nella Malesia di fine Ottocento. Il popolo malese ha acquisito i costumi cinesi. Tra questi, anche il mínghūn, il rituale delle spose fantasma. Li Lan è stata individuata da una famiglia potente come sposa potenziale del loro primogenito scomparso prematuramente. La ragazza, appartenente a una famiglia nobile, ma decaduta, non vorrebbe accettare ed è ancor meno propensa quando il suo "promesso sposo" viene a tormentarla in sogno dove dal mondo degli spiriti, le promette potere, ricchezza e felicità.
Così Li Lan cade in una spirale di eterna indecisione e quando anche lei oltrepassa la soglia del regno dei vivi per entrare in quello dei morti, tutto cambia. Nuovi incontri, nuove rivelazioni che la metteranno alla prova. Riuscirà a trovare la felicità?
Del rituale mínghūn sapevo già qualcosa grazie a un episodio della serie "Bones" dove si indagava su alcune ossa rubate per celebrare questo rituale. Dopo la lettura di questo romanzo ho potuto conoscere un altro aspetto di questo mondo. Questa volta non erano due giovani scheletri che dovevano essere simbolicamente uniti in matrimonio dopo la morte per poter avere un coniuge nell'oltretomba, bensì una ragazza viva che avrebbe dovuto sposare un defunto affinché quest'ultimo potesse avere una moglie. Lei sarebbe vissuta da giovane vedova nella casa dei suoceri. Una prospettiva per noi agghiacciante, ma allora poteva essere un'ottima sistemazione per quelle donne non interessate ai figli e all'amore. C'è poi la questione dell'onore della famiglia, la preoccupazione per il futuro. Eppure questo non è un semplice romanzo rosa, è una storia di faide famigliari, tradimenti, ripicche, gelosie, omicidi.
Inoltre, l'ambientazione inusuale rinfresca un genere fermo praticamente a Dante Alighieri e al più tardi a Mark Twain. Non il più diffuso tra i sottogeneri dei fantasy, per questo motivo la lettura risulta ancora più interessante.
Siamo nella Malesia di fine Ottocento. Il popolo malese ha acquisito i costumi cinesi. Tra questi, anche il mínghūn, il rituale delle spose fantasma. Li Lan è stata individuata da una famiglia potente come sposa potenziale del loro primogenito scomparso prematuramente. La ragazza, appartenente a una famiglia nobile, ma decaduta, non vorrebbe accettare ed è ancor meno propensa quando il suo "promesso sposo" viene a tormentarla in sogno dove dal mondo degli spiriti, le promette potere, ricchezza e felicità.
Così Li Lan cade in una spirale di eterna indecisione e quando anche lei oltrepassa la soglia del regno dei vivi per entrare in quello dei morti, tutto cambia. Nuovi incontri, nuove rivelazioni che la metteranno alla prova. Riuscirà a trovare la felicità?
Del rituale mínghūn sapevo già qualcosa grazie a un episodio della serie "Bones" dove si indagava su alcune ossa rubate per celebrare questo rituale. Dopo la lettura di questo romanzo ho potuto conoscere un altro aspetto di questo mondo. Questa volta non erano due giovani scheletri che dovevano essere simbolicamente uniti in matrimonio dopo la morte per poter avere un coniuge nell'oltretomba, bensì una ragazza viva che avrebbe dovuto sposare un defunto affinché quest'ultimo potesse avere una moglie. Lei sarebbe vissuta da giovane vedova nella casa dei suoceri. Una prospettiva per noi agghiacciante, ma allora poteva essere un'ottima sistemazione per quelle donne non interessate ai figli e all'amore. C'è poi la questione dell'onore della famiglia, la preoccupazione per il futuro. Eppure questo non è un semplice romanzo rosa, è una storia di faide famigliari, tradimenti, ripicche, gelosie, omicidi.
Inoltre, l'ambientazione inusuale rinfresca un genere fermo praticamente a Dante Alighieri e al più tardi a Mark Twain. Non il più diffuso tra i sottogeneri dei fantasy, per questo motivo la lettura risulta ancora più interessante.