"Non si è sicuri di nulla, tranne che della verità delle proprie emozioni."
Un romanzo che affronta in modo evidente la differenza di classe sociale che c'è tra un personaggio e l'altro, i ricchi aristocratici vuoti e insensibili, i borghesi intellettuali e il ceto medio che deve subire i torti e le angherie di chi li considera delle vere e proprie nullità.
Un'altra chiave portante di tutto il romanzo è "casa Howard", questa storia ci insegna che il destino non va mai ostacolato tanto poi lui inesorabilmente si ripresenta...chi ha osato bruciare la volontà di una donna amorevole, senza pensiero alcuno si trova, poi gira e rigira, a soccombere in ciò che aveva voluto evitare e cede con rassegnazione, ma senza pentimento.
Un ritratto dell'Inghilterra ai primi del novecento in tempo dove
l'imperialismo era dilagante, lo scrittore racconta una storia ricca di dialoghi dove i protagonisti eccellono secondo me più per i loro difetti che per le loro virtù, eccellente la descrizione dei luoghi, pesanti le innumerevoli chiose inserite qua e là.