Questo libro contiene al suo interno una d'amore, enemies to lover e mediamente dark, tra Pestilence, uno dei cavalieri dell'apocalisse, e la nostra protagonista Sara, un'umile umana, che nella speranza di salvare l'umanità, decide di rischiare la sua vita per uccidere questa creatura che sta annientando intere città. 
Purtroppo i suoi piani sono destinati a fallire, siccome, anche se lei ne è ignara, Pestilence è immortale. Ciò però non la salva dall'ira di quest'ultimo che decide di fare di lei un esempio e tenerla come sua prigioniera.

Nel corso del romanzo, i due protagonisti cominciano pian piano ad appagare le loro differenze, però rimane un problema non da poco: Pestilenze sta ancora causando la morte di milioni di persone e costringe, direttamente o indirettamente, la protagonista ad assistere alla morte dei suoi simili.

Sara è quindi ad affrontare un dilemma: è giusto per lei provare dei sentimenti per questa creatura, quando lui sta decimando la razza umana e non ha intenzione di smettere? 

Come potete intuire anche voi questa premessa può dare luogo a un romanzo d'amore interessante e innovativo, in quanto non ho mai sentito di un libro che avesse come interesse amoroso uno dei cavalieri dell'apocalisse. E lo sviluppo di quest'idea non è male: essa è infatti riuscita a coinvolgermi abbastanza emotivamente, soprattutto nella parte, tanto che sono anche arrivata a piangere in un determinato passaggio.
Dove essa mi ha perso un po' è stata nella seconda metà, in quanto certe scene cominciavano a diventare ripetitive (dovete immaginare che passano la maggior parte del romanzo in groppa al destriero di lui a portare una malattia simile alla peste nel mondo), e la fine, dove il conflitto e la risoluzione sono affrettati nell'ultimo 10% e parte della risoluzione avviene troppo off page per i mie gusti.

Per quanto riguarda l'epilogo c'è un piccolo cliffhanger per il prossimo volume, ma nulla di grave.