A review by amaranto
Re Lear by Nemi D'Agostino, William Shakespeare

4.0

Primo approccio di lettura con il bardo (avevo visto rappresentate alcune sue opere) e primo incontro assoluto con quest'opera, di cui ignoravo quasi tutto. Sinceramente è molto diversa da ciò che immaginavo, soprattutto per la forma. Essendo un'opera teatrale, quindi limitata ai soli dialoghi, lascia molto spazio all'immaginazione e soprattutto trova la sua piena realizzazione nella rappresentazione, senza la quale sembra di vedere un'ombra che cammina. Il vero modo di fruire l'opera è di vederla rappresentata e in questo sta la sua forza, perché ogni rappresentazione la rinnova e la rafforza, sicché essa non invecchia né muore mai.
Entrando nel merito della storia, un dramma immane che lascia ben pochi sopravvissuti, colgo la forza di sentimenti assoluti e forti, sia negativi come l'orgoglio, la rivalsa, l'invidia, la pazzia, ma anche positivi come la fedeltà, la devozione, la nobiltà. Le contrapposizioni sono forse la caratteristica maggiore del Re Lear: padri e figli, folli e saggi, devoti e traditori, vincitori e perdenti. Il tutto che si alterna in un balletto sul filo dell'equilibrio, che inevitabilmente finisce per cadere nella tragedia finale.