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A review by margaret_s_library
Le Cronache di Kiengir: La Volpe e l'Elsa by Abel Montero
adventurous
emotional
tense
medium-paced
4.25
Un Fantasy Italiano che riesce ad integrare la storia del periodo Mesopotamico in un'interessante trama lineare. Scorrevole con secche descrizioni, brevi e intense come per esempio le scene d'azioni dell'Elsa.
L'autore è riuscito anche nell'impresa di sfaccettare in modo interessante le due protagoniste femminili, le quali hanno un rapporto più frateno ché di padroncina/guardia del corpo . I personaggi vanno oltre gli stereotipi, magari incappano in qualche cliché dettato dalle regole del genere per adolescenti, ma tutto sommato l'autore è riuscito nell'intento di descrivere l'ambientazione in un primo libro introduttivo. I molteplici punti di vista in terza persona sono stati ben ponderati.
La saga potrebbe evolversi con una struttura dalla trama complessa che ti spinge a riflettere su quali siano le prossime mosse, oltre alla ricerca dell'equivalente storico dietro ogni Città-Stato.
Personalmente, sebbene lo stile secco e privo di sillogismi non era mia prerogativa nel momento in cui l'ho letto, ciò che mi è rimasto di questo libro a distanza di due anni è stato un senso di genuina curiosità, principalmente sul proseguimento della storia. Il colpo di scena ti lascia al finale col fiato sospeso.
Mi piacerebbe descriverlo come: un Trono di Spade che incontra Percy Jackson, un modo per avvicinare gli adolescenti non solo al mondo del fantasy italiano, ma anche alla storia delle civiltà della mezzaluna fertile. A mio modesto parere è adatto soprattutto dai 14 in su.
L'autore è riuscito anche nell'impresa di sfaccettare in modo interessante le due protagoniste femminili
La saga potrebbe evolversi con una struttura dalla trama complessa che ti spinge a riflettere su quali siano le prossime mosse, oltre alla ricerca dell'equivalente storico dietro ogni Città-Stato.
Personalmente, sebbene lo stile secco e privo di sillogismi non era mia prerogativa nel momento in cui l'ho letto, ciò che mi è rimasto di questo libro a distanza di due anni è stato un senso di genuina curiosità, principalmente sul proseguimento della storia.
Mi piacerebbe descriverlo come: un Trono di Spade che incontra Percy Jackson, un modo per avvicinare gli adolescenti non solo al mondo del fantasy italiano, ma anche alla storia delle civiltà della mezzaluna fertile. A mio modesto parere è adatto soprattutto dai 14 in su.