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A review by saradallapalma
Il racconto dell'ancella by Margaret Atwood
4.0
3.75/5
Probabilmente avevo sentito parlare troppo di questo libro per apprezzarlo al 100%, poiché le mie aspettative erano altissime. Non dico di non averlo apprezzato, semplicemente mi aspettavo qualcosa di totalmente diverso.
Come romanzo distopico, ci azzecca molto perché ci troviamo in un futuro dove le donne sono divise in categorie e in particolare seguiamo questa Ancella, di nome Offred, che ha il solo compito di procreare bambini per una società nella quale è difficile avere figli. Eppure, non viene spiegato troppo e al tempo stesso vengono solo spiegate cose. Non c'è troppa azione, non ci sono sovversivi che vogliono cambiare il mondo. Offred ci da solo un resoconto della sua vita e dei suoi ricordi.
Piano piano il lettore inizia a provare pena per lei e per il mondo in cui vive. Allo stesso tempo, però, non così tanto da credere che effettivamente diventerà una ribelle. E' sicuramente un personaggio interessante ma è anche poco osservante poiché si pretende che chi legga sappia già molte cose. Proprio per questo, molte questioni rimangono aperte, così come il finale.
L'ultimo capitolo - l'intervista diciamo - mi è piaciuto perché comunque ha cercato di dare un finale un po' meno aperto ma forse avrei preferito non leggerlo proprio per tenermi questa sensazione di incertezza che comunque si percepisce durante tutto il romanzo.
Probabilmente avevo sentito parlare troppo di questo libro per apprezzarlo al 100%, poiché le mie aspettative erano altissime. Non dico di non averlo apprezzato, semplicemente mi aspettavo qualcosa di totalmente diverso.
Come romanzo distopico, ci azzecca molto perché ci troviamo in un futuro dove le donne sono divise in categorie e in particolare seguiamo questa Ancella, di nome Offred, che ha il solo compito di procreare bambini per una società nella quale è difficile avere figli. Eppure, non viene spiegato troppo e al tempo stesso vengono solo spiegate cose. Non c'è troppa azione, non ci sono sovversivi che vogliono cambiare il mondo. Offred ci da solo un resoconto della sua vita e dei suoi ricordi.
Piano piano il lettore inizia a provare pena per lei e per il mondo in cui vive. Allo stesso tempo, però, non così tanto da credere che effettivamente diventerà una ribelle. E' sicuramente un personaggio interessante ma è anche poco osservante poiché si pretende che chi legga sappia già molte cose. Proprio per questo, molte questioni rimangono aperte, così come il finale.
L'ultimo capitolo - l'intervista diciamo - mi è piaciuto perché comunque ha cercato di dare un finale un po' meno aperto ma forse avrei preferito non leggerlo proprio per tenermi questa sensazione di incertezza che comunque si percepisce durante tutto il romanzo.