Questo libro riesce a rappresentare abbastanza bene, per un pubblico adolescenziale, il tema dell'abuso di potere nel mondo del cinema simile a quello reale che ha dato il lancio al movimento #metoo. 
La protagonista, inizialmente incaricata di scrivere un'articolo in esclusiva su un attore protagonista di un film prossimo all'uscita, viene nel frattempo a conoscenza di qualcosa di ben più importante: un noto regista è abituato ad abusare del proprio potere e molestare sessualmente delle attrici.
Lei si trova così conflitta tra il tentare di fare la cosa giusta, cioè portare a galla tutto ciò, un senso di inadeguatezza dato sia dalla sua ansia cronica che dalla sua età e consapevole che per riportare al meglio la faccenda metterebbe in secondo l'articolo che è stata ingaggiata per scrivere. 
Inoltre, nel corso delle sue ricerche per l'articolo sarà costretta a confrontarsi con alcuni suoi preconcetti.

Se da un lato reputo, come detto precedentemente, buona e appropriata al target trattazione di questo tema importante, credo che al contempo sia un po' irrealistico che donne adulte si confidino in tematiche così personali e rischiose con una ragazza che non ha ancora finito il liceo.

Ho anche molto apprezzato la trattazione dell'ansia cronica della protagonista, alcuni discorsi presenti sulla razza e la sua rappresentazione nei media e l'unità femminile che si va a formare verso la fine del romanzo. 

Credo che anche la rappresentazione dei problemi che la protagonista ha con il suo peso e la reazione degli altri ad esso sia buona, ma su questo mi potrei sbagliare.