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A review by chiara_calime
Augustus by John Williams
5.0
Con una serie di epistole, memorie e diari, molti personaggi ci parlano di Cesare Ottaviano Augusto. Nelle prime due parti del libro, le più consistenti, lo conosciamo sempre attraverso le parole degli altri, la sua figura è sfuggente, affascinante, pervasa da un'aura quasi mistica. Chi è Ottaviano? È l'amico di infanzia, io padre amorevole, l'avversario temibile, il freddo politico. È tutte queste cose e non è nessuna di queste, ci è difficile afferrare la sua vera essenza eppure l'affresco del personaggio e della Roma in cui le vicende si svolgono è vivido e pulsante.
E Roma stessa è una città incredibilmente vitale, una metropoli che racchiude in sé tutte le meraviglie e i vizi del mondo, impossibile non innamorarsene così come ne è innamorato Augusto.
Infine, nella terza e ultima parte, finalmente è la voce dell'imperatore a parlare, svelandoci il suo cuore e soprattutto esprimendo con grande lucidità e intensità la vera anima di Roma, di un impero "diventato di marmo" ma che è inevitabilmente destinato a essere disgregato dal tempo. Eppure nonostante tutto a non svanire mai.
Non c'è però solo Augusto, e i personaggi di cui sentiamo le voci sono tutti incredibili, ma più di tutte le altre è la voce di Giulia, figlia dell'imperatore, a colpire: donna affascinante, che prende pian piano consapevolezza di sé stessa e che è portata alla rovina dalla sua stessa fame di vita, il suo rapporto con il padre è forse la cosa più bella del libro.
E Roma stessa è una città incredibilmente vitale, una metropoli che racchiude in sé tutte le meraviglie e i vizi del mondo, impossibile non innamorarsene così come ne è innamorato Augusto.
Infine, nella terza e ultima parte, finalmente è la voce dell'imperatore a parlare, svelandoci il suo cuore e soprattutto esprimendo con grande lucidità e intensità la vera anima di Roma, di un impero "diventato di marmo" ma che è inevitabilmente destinato a essere disgregato dal tempo. Eppure nonostante tutto a non svanire mai.
Non c'è però solo Augusto, e i personaggi di cui sentiamo le voci sono tutti incredibili, ma più di tutte le altre è la voce di Giulia, figlia dell'imperatore, a colpire: donna affascinante, che prende pian piano consapevolezza di sé stessa e che è portata alla rovina dalla sua stessa fame di vita, il suo rapporto con il padre è forse la cosa più bella del libro.