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A review by saradallapalma
Paradise by Abdulrazak Gurnah
3.0
Ammetto di aver letto questo libro molto male: ci ho messo più di un mese a leggerlo perché continuavo a fermarmi e leggere altro. Probabilmente proprio perché Paradise non è un libro che si legge tutto d'un fiato.
Il protagonista di questa storia è Yusuf, un ragazzino che viene dato come "pagamento" per i debiti del padre allo 'zio' Aziz. Nel corso del libro seguiamo Yusuf crescere e maturare, ma soprattutto viaggiare e mettere in discussione tutto ciò che ha sempre conosciuto. Penso che uno dei temi principali di questo libro sia quello del pregiudizio, proprio perché Yusuf, viaggiando, conosce nuovi popoli e persone. Gli altri viaggiatori istigano molti pregiudizi dei confronti delle persone che incontrano durante il loro viaggio e alcuni di questi sembrano assurdi (come il fatto che 'i tedeschi mangiano il metallo'). D'altro canto, è importante ricordare che questo romanzo è ambientato nel primo novecento e che, soprattutto, vuole dimostrare come i pregiudizi siano esattamente un pensiero che nasce ma che non è realistico.
Secondariamente, penso che un tema importante all'interno di questo libro sia quello della libertà, in ogni suo senso. Libertà di essere chi si vuole, di scappare o di rimanere, di lavorare o di essere libero di non far nulla. Questo senso di libertà è continuamente messo in discussione, soprattutto nella figura di Yusuf che nel corso del libro impara cosa vuol dire davvero essere liberi.
Il mio problema con questo libro è stata la lentezza e, a volte, ripetizione nella narrazione che mi hanno portato alla noia e alla voglia di buttare il libro e non continuarlo. I personaggi sono sicuramente interessanti, in particolare Aziz, ma a volte non sembravano abbastanza approfonditi, forse proprio perché il punto di vista è quello, inizialmente di un bambino.
Nonostante ciò, capisco perché questo libro ha portato, poi, l'autore a vincere il premio Nobel. E' sicuramente un libro che va letto per le sue tematiche più che per lo stile o i personaggi, ma ciò non significa che non valga la pena di essere letto.
Il protagonista di questa storia è Yusuf, un ragazzino che viene dato come "pagamento" per i debiti del padre allo 'zio' Aziz. Nel corso del libro seguiamo Yusuf crescere e maturare, ma soprattutto viaggiare e mettere in discussione tutto ciò che ha sempre conosciuto. Penso che uno dei temi principali di questo libro sia quello del pregiudizio, proprio perché Yusuf, viaggiando, conosce nuovi popoli e persone. Gli altri viaggiatori istigano molti pregiudizi dei confronti delle persone che incontrano durante il loro viaggio e alcuni di questi sembrano assurdi (come il fatto che 'i tedeschi mangiano il metallo'). D'altro canto, è importante ricordare che questo romanzo è ambientato nel primo novecento e che, soprattutto, vuole dimostrare come i pregiudizi siano esattamente un pensiero che nasce ma che non è realistico.
Secondariamente, penso che un tema importante all'interno di questo libro sia quello della libertà, in ogni suo senso. Libertà di essere chi si vuole, di scappare o di rimanere, di lavorare o di essere libero di non far nulla. Questo senso di libertà è continuamente messo in discussione, soprattutto nella figura di Yusuf che nel corso del libro impara cosa vuol dire davvero essere liberi.
Il mio problema con questo libro è stata la lentezza e, a volte, ripetizione nella narrazione che mi hanno portato alla noia e alla voglia di buttare il libro e non continuarlo. I personaggi sono sicuramente interessanti, in particolare Aziz, ma a volte non sembravano abbastanza approfonditi, forse proprio perché il punto di vista è quello, inizialmente di un bambino.
Nonostante ciò, capisco perché questo libro ha portato, poi, l'autore a vincere il premio Nobel. E' sicuramente un libro che va letto per le sue tematiche più che per lo stile o i personaggi, ma ciò non significa che non valga la pena di essere letto.